Buongiorno Amici miei, sono da poco rientrata a Roma, dopo aver trascorso il Natale con la mia famiglia a Salerno, la mia città di origine. Le feste per noi sono sacre, e mamma da buona napoletana rispetta le tradizioni alla lettera, dagli addobbi natalizi, alla messa di mezzanotte, alle portate per la sera della vigilia. Ed è proprio sull’insalata di rinforzo, le pizzelle di baccalà, e la frittura di pesce che ho avuto una crisi di identità. Ma a me piacciono davvero i Cupcakes? Sono invitanti, colorati, decorati, tutti li amano, tutti cercano di imitare la ricetta dello chef di grido…, accendi la tv e ti ritrovi non nel laboratorio di De Riso famoso pasticciere campano, ma in quello di due sorelle che hanno fatto la loro fortuna con la vendita di questo piccolo dolcetto, che a parer mio è e rimane un pan di spagna cotto in una pirottina, decorato a piacere e stop! Allora mi sono posta mille quesiti, ma io che sono cresciuta a struffoli e pastiera posso davvero apprezzare il cupcake? Ma avete mai mangiato una sfogliatella calda calda la mattina accompagnata da un cappuccino schiumato al punto giusto, o un cannolo siciliano con la sua crema alla ricotta che ti risveglia tutti i sensi? Ma noi siamo davvero un popolo di cupcakes? Noi che abbiamo una tradizione culinaria invidiata in tutto il mondo, noi che vantiamo di sapori delicati e accostati nel modo giusto, noi che dividiamo le portate in primo, secondo, contorno ecc, possiamo pensare di sostituire tutto il nostro patrimonio culinario con un semplice dolcetto divertente, allegro, alla moda, ma pur sempre un cupcake? Io da buona italiana ho deciso di continuare a tramandare le tradizioni alle mie bambine, spiegando loro che esistono i Dolci e poi ci sono anche i cupcakes!
Per le foto visita il sito dreamstime